Formazione e supporto

Durante i corsi di formazione, passati e attuali, tendo a trarre insegnamenti dai consigli tra le righe, oltre la professionalità dei miei formatori. Sia per gli argomenti tecnici, come le revisioni e le correzioni di testi, che per quelli creativi, legati ai contenuti della scrittura, il mio interesse scava tra le pieghe, in quegli aspetti che vanno interpretati attraverso la sensibilità, più o meno spiccata, che da allievo provo a usare.

Il mestiere dell’artista, dello scrittore in questo caso, “è tale solo quando dimostra una qualche capacità di analizzare, se non quanto ha scritto, i motivi che l'hanno spinto a scrivere”. Questo è il messaggio tra le righe di Ray Carver, grande artigiano della scrittura.

Di conseguenza, quello del mentore, dell’editor, o del supporto a un artista, è simile al lavoro dello psicanalista, di certo molti punti sono comuni. E torniamo, dunque, alla sensibilità personale alimentata durante i corsi formativi da utilizzare a sostegno della crescita di un gruppo di autori, o di un singolo scrittore. Quando incontro un autore, si innesca un rapporto di grande apertura: sia per me, proponendomi come supporto, guida, sia per l’autore che chiede un confronto per crescere, migliorare, approfondire conoscenze ed esperienze.

Nasce una relazione a lungo termine basata su onestà, chiarezza, etica, conoscenza emotiva, sviluppata su piani diversi, ma allineati a un obiettivo comune. Ammetto che la simbiosi con uno o più scrittori, artisti,non è né semplice né scontata; mi sento un ladro, un minatore alla ricerca delle emozioni altrui, ma non potrebbe essere altrimenti: per fare il mio mestiere c’è bisogno di entrare in empatia con l’autore.

In molti casi, è urgente aprire un passaggio anche al contrario, rivelando me stesso a chi mi chiede supporto. Il contenuto del percorso one to one è uno stimolo per autore e mentore volto a raggiungere il risultato migliore nel modo più appropriato, e traendo entrambi benefici dall’esperienza del rapporto.

La soddisfazione risiede nel cammino, nella ricchezza delle parole scaturite durante il viaggio:

  • “Non posso che ringraziarti per la scintilla dalla quale mi sono lasciata trasportare superando il blocco davanti ai fatti. Qualcosa è uscito.”
  • “Mi piacerebbe avere una tua impressione, non temere di fare osservazioni di qualsiasi tipo e  tenore; te ne sarei anzi grata. Ho provato a modificare e stringere la prima bozza in base ai tuoi suggerimenti.”
  • “Qualsiasi tuo parere (positivo o negativo) è per me costruttivo, e sono qua per imparare (o continuare) a dare emozioni tramite il mio modo di vedere, raccontare e vivere le cose.”
  • “Non pensavo di avere molta fantasia, prima. Credevo di poter scrivere solo in base a esperienze personali. Grazie a te sto scoprendo che così non è, che basta veramente poco per essere ispirati.”

Eccole, le parole di valore, quelle che sgorgano sincere quando i portali dell’anima sono aperti e la sensibilità produce la giusta lettura tra le righe. E allora capisco quanto il mio approccio formativo sia giusto, nell’apprendere e nel supportare, più coinvolgente e faticoso, certo, ma appagante e vero.

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